Già dal suo nome, questa eccezionale forma d’arte carica di espressività, descrive in pieno tutto ciò che passeggiando per le strade del mondo, possiamo ammirare. Dai vicoli alle piazze, dalle stazioni ai palazzi, ogni angolo nasconde in sé qualcosa di unico, che può essere valorizzato e messo in mostra.
Per street art non si intendono solo graffiti, murali o stencils ma anche ogni spontanea espressione artistica che nasce nelle strade, tra cui esibizioni pubbliche di varia natura come la danza o la pittura.
LE ORIGINI DELLA STREET ART E LA SUA EVOLUZIONE
Le origini della street art sono rintracciabili intorno agli anni 60’, quando nella metropoli di New York cominciano a diffondersi i primi graffiti, memori delle opere di Keith Haring, all’epoca pioniere del movimento.
Erano gli anni della contestazione studentesca e la quasi totalità delle opere realizzate in quel periodo, nascevano con l’intenzione di comunicare un messaggio di protesta e di rivoluzione.
Più tardi il movimento artistico si affermò sempre di più grazie a esponenti di spicco come Basquiat, che riuscì a portare questo movimento dalle strade fino alle gallerie d’arte.
Oggi l’interprete per eccellenza della street art è Bansky che ha avuto il merito di estrapolare e diffondere più di chiunque altro il concetto di arte urbana.
Essendo nata come forma di denuncia politica, sociale ed economica, nel corso degli anni è stato spontaneo associare la street art ai concetti di illegalità, droga, inquinamento e teppismo, connotandola di luoghi comuni che hanno avvolto questa espressione artistica in un velo di negatività.
Ultimamente però, forti di una maggior consapevolezza su quale sia lo scopo di quest’arte, stiamo assistendo ad un’inversione di tendenza, dove i vari artisti sono incentivati a valorizzare attraverso le loro opere, gli spazi pubblici urbani in Italia e nel mondo.
LA STREET ART IN ITALIA: UNA NUOVA CHANCE PER TUTTI
Proprio nella capitale italiana infatti, tra antichi monumenti e prestigiose rovine, la street art sta donando una seconda vita ai quartieri che più sono stati abbandonati a loro stessi.
Definita dalla testata Atribune come:“La capitale europea della street art”, Roma con le sue opere presenti nei quartieri di Ostiense, Tor Marancia, San Basilio, e Quadraro è divenuta un punto di riferimento per chi segue questo movimento artistico, ispirando i vari artisti a colorare le strade di tutto il mondo.
Street art anzitutto significa osservazione, capacità di illustrazione e decorazione che nasce dalla mente geniale di un’artista fuori da ogni schema canonico, in grado di catapultarti nel più colorato dei mondi o nel più riflessivo ritratto della nostra umanità.
Anche il turismo ha beneficiato dell’arte di strada e non poco! Borghi italiani come quello di Aielli, Civitacampomarano, Gemona e Dozza hanno visto i loro territori valorizzarsi, accrescendo il notevole fascino che già trapelava dalle mura di questi paesini. E chissà quanti altri borghi ci sono, quanti altri luoghi nel nostro paese che non aspettano altro di rinascere e vestire nuovi colori. (Se ancora non l’hai fatto ti consiglio di leggere il mio articolo sulle illustrazioni dei viaggi).
La scuola di Bologna (BLU, Ericailcane, Eron) e gli esponenti di spicco romani come Lex&Sten, Alice Pasquini, e Lucamaleonte portano orgogliosamente alta la bandiera della street art italiana nel mondo.
Con la loro capacità creativa incarnano secondo me il vero scopo della street art ovvero: ispirare le persone, insegnando a valorizzare ed apprezzare anche il più remoto angolo della città. Sì, perché anche in quei luoghi, che a noi sembrano così inutili e che a stento notiamo durante le nostre frenetiche giornate, anche in quegli angoli dimenticati dal mondo, possiamo fermarci a riflettere, almeno qualche secondo.
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